La chiesa di Santa Maria Assunta è stata costruita, con tutta probabilità, intorno ai secoli VIII o IX, sulle rovine di un antico tempio pagano dedicato alla dea Cibele. L’originaria chiesa alto-medievale venne distrutta al principio dell’XI secolo, durante una guerra contro la vicina città di Sezze. L’intero complesso venne ricostruito nel Duecento, sotto l’influsso dei modelli architettonici cistercensi, che si erano diffusi nella regione. La chiesa ricostruita, pur conservando elementi romanici, assunse un’impronta gotica, nella variante cistercense.
L’elemento che maggiormente caratterizza l’edificio è il bellissimo campanile a pianta quadrata, che domina l’intero complesso con i suoi ventiquattro metri di altezza. La struttura è in stile romanico, seguendo i modelli di Roma, anche se nell’intera regione era ormai in atto una fase costruttiva di stampo gotico. L’interno della chiesa è a pianta basilicale, diviso in tre navate, con pilastri squadrati a sorreggere archi a sesto acuto ed un soffitto con volte a crociera. Quest’impianto duecentesco, tuttavia, presenta diversi elementi realizzati in periodi successivi, soprattutto durante l’epoca rinascimentale, barocca e tardobarocca, come le cappelle ai lati di entrambe le navate.
Dietro l’altare, si fa apprezzare il coro quadrangolare, le cui pareti sono ornate con affreschi raffiguranti episodi della vita di Maria, realizzati nel 1603 per opera di artisti diversi del Manierismo e riconducibili alla scuola del Cavalier d’Arpino. Sulla controfacciata sopra l’ingresso principale, infine, troviamo un interessante affresco, anche se molto danneggiato, raffigurante un Giudizio Universale, databile intorno alla fine del Quattrocento.
L’opera di maggior rilievo all’interno della chiesa è la Madonna degli Angeli, una tempera su tavola di legno, realizzata nel 1456 per mano dell’artista fiorentino Benozzo Gozzoli, allievo di Beato Angelico. La realizzazione del quadro si deve ad una questua tra i cittadini, come segno di ringraziamento per essere scampati al flagello della peste. L’opera è importante non solo per il suo intrinseco valore artistico, ma anche perché costituisce testimonianza dei mutamenti architettonici dell’intera Sermoneta: raffigurata in grembo alla Madonna troviamo la città nel suo antico aspetto medievale.
Fonte bibliografica: Lucio Spiccia, Sermoneta, Littera Antiqua, Latina 2009..
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